Il caldo torrido di questi giorni sta facendo danni alla limonicoltura.
Per effetto delle condizioni meteo eccezionali, infatti, i limoni della Costiera, gli sfusati amalfitani, sono caduti a terra e i grossisti non li ritirano perché non c’è vendita. Solitamente a luglio il prezzo era di un euro al chilogrammo e tendeva ad aumentare a 2 euro raggiungendo anche i 2 euro e 50 centesimi a metà agosto. Ora non raggiunge i 60 centesimi. La perdita economica per i produttori dunque è rilevante, ma non catastrofica, come precisa il consorzio di tutela della Costa d’Amalfi.
“I problemi sono legati ai fattori climatici le abbondanti precipitazioni prima e il caldo intenso poi hanno messo a dura prova la limonicoltura. Altrove hanno perso tutto. Qui siamo riusciti a recuperare il prodotto ma ovviamente la grande quantità di limoni, maturati tutti insieme, ha fatto diminuire i prezzi. E’ la legge del mercato. – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Angelo Amato -E’ stata un’annata difficile ma stiamo già studiando soluzioni con l’Università degli studi di Salerno per salvaguardare e mantenere i prodotti al meglio sulle piante, soprattutto alle luce delle mutate condizioni climatiche degli ultimi tempi. Per quanto riguarda le problematiche attinenti al nostro territorio, ci siamo già attivati presso gli organi competenti per trovare quanto prima una soluzione che possa venire incontro alle esigenze della limonicoltura in Costa d’Amalfi”.