Se nel calcio esistono partite decisive, il derby di oggi è la madre di tutti i crocevia, per entrambe le squadre. L’ Avellino con 37 punti ed una vagonata di problemi tenta, a quattro giornate dal termine, di salvare una stagione a dir poco fallimentare. Per farlo deve mettere lo sgambetto alla Salernitana che dal canto suo ha la carica dei 25 mila, qualità ed uomini a proprio vantaggio nella partita più delicata della stagione. La squadra di Brini deve dimostrare di avere i numeri, ma soprattutto la voglia, di raggiungere la salvezza per non colare a picco in classifica. Vincere è l’imperativo, ora come non mai, perché solo vincendo si riaprirebbe uno spiraglio. Una vittoria nel derby diventerebbe robusta iniezione di ricostituente per la classifica, per il morale dell’intero ambiente, per l’umore di un gruppo ormai scompigliato dal vento di polemiche e avvelenato da piccole e grandi dispute interne ed esterne. L’ultimo atto giovedì all’esterno di un ristorante dove Di Napoli è stato aggredito da alcuni balordi mentre era in auto con la fidanzata. Un clima velenoso e pericoloso che rischia di rendere ancor più complicato il cammino salvezza. Ecco perché è importantissimo vincere. 3 punti e via verso il rush finale, dopo Avellino altre tre partite tre per incamerare quanti più punti possibile, per non lasciare nulla di intentato in ordine alla missione salvezza. La squadra deve dimenticare frasi dette e non dette all’interno dello spogliatoio e figure del recente passato. La tifoseria deve tornare al fianco della squadra non solo in termini numerici ma anche di passione e sostegno nell’arco dei 90 minuti. L’appello, stavolta, riguarda tutti: si tratta di poche gare, vale la pena tentare per salvare la B che è patrimonio di tutti.
Il derby della svolta
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