In una settantina di faldoni ci sarebbero tutte le circostanze alla base delle accuse mosse al giudice Mario Pagano, da qualche giorno ai domiciliari perché ritenuto dai colleghi che hanno indagato su di lui a capo di una sorta di sistema finalizzato all’aggiustamento se non al condizionamento totale di processi a carico di aziende o persone a lui vicine, in grado poi di dimostrare la loro gratitudine con regalie e scambi di favori. Una fitta rete di rapporti e relazioni basata su una sorta di mutualità, il cui dominus sarebbe stato proprio Mario Pagano, originario di Roccapiemonte, magistrato rispettato e considerato, capace di esercitare una certa influenza in vasti settori dell’avvocatura, della magistratura, delle cancellerie di tribunali, ma anche nel mondo politico ed imprenditoriale. Un ritratto che gli avvocati del giudice arrestato respingono al mittente, riservandosi di puntualizzare la strategia difensiva solo al termine dell’esame dell’ampia documentazione raccolta durante le indagini. E’ anche per questo che Mario Pagano ieri non ha risposto alle domande del gip, avvalendosi della facoltà di rimanere in silenzio per studiare gli incartamenti e chiedere di essere sentito in un momento successivo, quando tutto sarà più chiaro. Chi ha già respinto le accuse mossegli è il cognato Nicola Domenico Montone, cancelliere presso il Tribunale di Salerno, che invece ha risposto alle domande degli inquirenti spiegando la sua posizione. https://www.youtube.com/watch?v=08m5khKq8As
Il giudice Pagano non risponde alle domande degli inquirenti
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