Massimo Cariello si difende scegliendo la strada del confronto diretto con gli inquirenti, rinunciando alla facoltà di non rispondere alle domande, fornendo dichiarazioni spontanee ed anzi decidendo di spiegarsi fino in fondo.
Sospeso dalle sue funzioni, il primo cittadino di Eboli ha messo a punto con i suoi legali una strategia che punta a dimostrare come gran parte delle cose che gli vengono attribuite siano travisate dalla mera trascrizione delle frasi intercettate, che assumerebbero un senso diverso se inserite in un contesto più ampio, che Cariello stamani ha provato a mettere a fuoco per convincere il pm Francesco Rotondo ed il gip Alfonso Scermino che le cose possono assumere una veste diversa ed avere una lettura differente alla luce di altri elementi.
L'avvocato Cecchino Cacciatore, insieme ai colleghi Cardiello e Savio, ha dal primo momento sposato la scelta di Cariello di parlare. Da confutare c'è il castello di accuse che vuole il sindaco di Eboli come perno di un sistema corruttivo capace di condizionare concorsi, carriere pubbliche e rilasci di permessi ed autorizzazioni.
«Procederemo rapidamente fino all'eventuale dibattimento», ha detto il Procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli: la giustizia deve poter dare risposte rapide alla comunità, con una pena o una riabilitazione, anche per evitare strumentalizzazioni.