Il sogno di Vincenzo: l’inclusione attraverso un forno

Antonio Esposito

Si conclude la settimana della consapevolezza sull’autismo. Vi raccontiamo la storia de «Il Forno di Vincenzo», un forno sociale di comunità, sperimentazione sociale nato ad Eboli e che ha per protagonista un giovane con disabilità, che sa sfornare pane «un pane buono, sano, etico e ricco di significato».

«”Il forno di Vincenzo” – com’è stato detto – è una sperimentazione sociale che rimodula welfare e criteri assistenziali, sottolineando un nuovo modello di protagonismo attivo e autodeterminazione delle persone con disabilità»: e ora quel progetto nato a Eboli (Salerno), che ha per protagonista un giovane con disabilità intellettiva, ma che sa sfornare «un pane buono, sano, etico e ricco di significato», diventa una splendida realtà solida e strutturata, dopo che il Sindaco della città campana ha consegnato le chiavi dei locali messi a disposizione dal Comune per l’attività di panificazione.
«La costruzione del progetto di vita indipendente, per il miglioramento della qualità di vita, si fonda su due aspetti fondamentali: il lavoro e le relazioni sociali nell’àmbito della propria comunità, un lavoro che non sia solo profitto, ma sappia rispettare e valorizzare potenzialità e diversità e una comunità che sia esperienza e testimonianza quotidiana di condivisione di valori etici e solidali»: avevamo evidenziato così, nella primavera del 2017 , i presupposti su cui era nato il progetto La farina e il forno di Vincenzo , promosso dall’ Associazione Il forno di Vincenzo , nata a Eboli (Salerno), per dare continuità all’impegno di tanti sostenitori locali dell’iniziativa, quali il CSPDM (Centro Studi Pedagogia della Mediazione), la Cooperativa Sociale Stalker e il Ristorante VicoRua , insieme all’Agriturismo Residenza Rurale Incartata di Calvanico, la Cooperativa Sociale Terra di Resilienza di Morigerati e altri ancora.
Protagonista del tutto un giovane, Vincenzo Bardascino , persona con sindrome X Fragile , la più frequente causa di disabilità intellettiva ereditaria, che, come avevamo sottolineato, «sforna un pane buono, sano, etico e ricco di significato».
« Il forno di Vincenzo – conferma oggi Vito Bardascino , padre di Vincenzo, ideatore e primo sostenitore del progetto – è una sperimentazione sociale che rimodula welfare e criteri assistenziali, sottolineando un nuovo modello di protagonismo attivo e di autodeterminazione delle persone con disabilità».

Ebbene, dopo quasi tre anni di vita itinerante, quel progetto si avvia ora a diventare una splendida realtà solida e strutturata , dopo che nei giorni scorsi Massimo Cariello , sindaco di Eboli, ha consegnato le chiavi dei locali comunali messi a disposizione dall’Amministrazione per l’attività di panificazione, durante una cerimonia presso la Biblioteca Comunale Simone Augelluzzi, nel cuore del centro storico della città salernitana.

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