Il Sole 24 ore è tutt’altro che raggiante per Salerno, relegata al 97° posto nella classifica delle città italiane in termini di qualità della vita. L’inchiesta socio-economica del quotidiano di Confindustria, che, fotografa il livello di benessere nei territori in base a 90 indicatori, in pratica “inchioda” Salerno, che peraltro perde ben otto posizioni in graduatoria rispetto all’anno scorso e certifica – laddove ve ne fosse bisogno – l’aggravarsi del divario tra nord e sud. Nel dettaglio, scorrendo tra le voci che costituiscono appunto gli indicatori su cui si basa la classifica, Salerno si posiziona addirittura al 100° posto per ricchezza e consumi, ma stranamente poi al 33° posto per affari e lavoro. 86^ posizione per quanto riguarda demografia e società, 84^ per ambiente e quantità e qualità dei servizi, 77^ per cultura e tempo libero. Il dato più preoccupante è relativo alla voce “giustizia e sicurezza”: 101° posto in classifica. Cosa aggiungere? Il report è ormai quasi una tradizione, va avanti da 33 anni, ma gli ultimi 3 caratterizzati dalla pandemia e successiva crisi economica, aggravata ulteriormente dal conflitto e dalla crisi energetica sono anni duri per tutti, ancor di più per le città del mezzogiorno. Anni in cui già parlare di “qualità della vita” suona più come una battuta di spirito. Al momento, si può parlare di resilienza della vita, o qualità della sopravvivenza, nella speranza che ci sia, per tutti, la famosa “ripartenza” che non è ancora partita.
Il tramonto del Sole (24Ore) su Salerno: ora è al 97° posto
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