Associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, riciclaggio, autoriciclaggio ed utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Queste le principali ipotesi di reato che hanno portato all’arresto, in due diverse inchieste della Procura di Salerno, di 47 persone, 13 di queste finite in carcere 24 ai domicialiari, e al fermo di altre sette, che stavano lasciando il territorio italiano. A eseguire le operazioni sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Salerno e i Carabinieri per la Tutela del Lavoro. L’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia ha coinvolto anche le province Napoli, Caserta, Potenza, Matera, Cosenza, Sassari, L’Aquila e Pesaro-Urbino. Entrambe le organizzazioni criminali avrebbero utilizzato i “Click Day”, sul portale messo a disposizione dal ministero dell’Interno, per far entrare in modo fraudolento sul nostro territorio cittadini di nazionalità bengalese e marocchina. Duemilacinquecento sarebbeto state le fittizie domande inviate a diverse prefetture d’Italia. I cittadini extracomunitari avrebbero corrisposto dai 5 mila ai 10 mila euro per presentare domanda al Cick Day, ricevere il nulla osta, il visto e poi un contratto di lavoro. Un giro d’affari di oltre sei milioni di euro. Nel corso delle perquisizioni di stamattina è stato trovato denaro in contante per circa 1milione e 300mila euro.
Il blitz di Finanza e Carabinieri per la Tutela del Lavoro
Immigrazione clandestina, da Salerno 54 arresti in Italia
Gli stranieri pagavano dai 5 mila ai 10 mila euro per presentare domanda al Cick Day
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