Sono iniziati gli interrogatori delle persone coinvolte nell’inchiesta su favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina nella piana del Sele. Il commercialista salernitano, finito agli arresti domiciliari perché ritenuto uno dei responsabili del sistema, si è dichiarato innocente. Secondo la Procura di Salerno era lui ad occuparsi delle domande per il decreto flussi che consentivano agli immigrati di entrare in Italia con la promessa fasulla di un’assunzione. Perché in realtà il lavoro poi non si concretizzava, se non quello a nero per pochi euro al giorno. Al gip Giovanna Pacifico, il professionista salernitano ha spiegato la sua posizione dicendo di essere all’oscuro di quanto facesse l’organizzazione criminale. Le indagini sono partite nel 2015, 35 sono gli indagati con 27 misure di arresti domiciliari e 8 di obbligo di dimora. L’operazione ha visto il coinvolgimento di circa duecento Carabinieri. La Procura ha ravvisato anche il reato di riduzione in schiavitù. In alcuni casi, infatti, gli immigrati venivano chiusi a chiave di notte in dei tuguri e privati dei documenti. Gli altri reati contestati sono intermediazione illecita e sfruttamento di lavoratori con o senza permesso di soggiorno e tratta di persone, con l’aggravante del reato transnazionale. Si stima un giro d’affari di oltre 6 milioni di euro. L’organizzazione criminale era di matrice italo-marocchina e deteneva il monopolio in provincia di Salerno, con ramificazioni in Belgio e in Francia. https://www.youtube.com/watch?v=SAWBayIVsOI
Immigrazione clandestina, iniziati gli interrogatori
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