Il Brennero chiama, Salerno risponde. Mentre rimane attivo il presidio degli allevatori alla frontiera altoatesina, la mobilitazione della Coldiretti si estende agli altri valichi frontalieri ed ai principali porti italiani, da Brindisi ad Ancona, da Civitavecchia a Palermo. Coinvolta nella protesta anche Salerno, dove alle 10 di questa mattina produttori di frutta, vino, ortaggi, cereali e olio di oliva della provincia e non solo, si sono radunati a piedi e a bordo di trattori per chiedere maggiore trasparenza sui prodotti importati dall’estero. Gli agricoltori della Coldiretti chiedono l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per tutti gli alimenti e maggiori controlli sui prodotti stranieri dei quali deve essere resa nota la destinazione, per combattere la speculazione che fa aumentare la spesa degli italiani mentre nelle campagne i prezzi sono crollati. “La spesa per i consumatori aumenta, ma i prezzi in campagna sono crollati”, “il grano cala e la pasta aumenta”, “stop alle truffe del falso olio Made in Italy”, “in 24 ore i prezzi delle pesche aumentano di dieci volte dal campo alla tavola” sono alcuni degli slogan gridati dai manifestanti che si dicono pronti a proseguire ad oltranza la mobilitazione promossa dal presidente nazionale Sergio Marini e denominata “operazione verità sul Made in Italy”. Dopo la concentrazione in via Ligea il corteo ha attraversato tutto il quartiere porto fermnandosi poi in piazza Cavour, sul lungomare, di fronte a Palazzo della Provincia dov’era stato allestito un palco ed un maxischermo che in diretta satellitare rimandava le immagini che giungevano da tutti i fronti della mobilitazione della Coldiretti a difesa del Made in Italy dal campo alla tavola. La stessa organizzazione agricola stima che in tutta Italia abbiano preso parte alla protesta odierna almeno 100mila persone.
In difesa del “Made in Italy” Coldiretti protesta anche a Salerno
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