Giancarlo Giordano e Vittorio Bartoli fanno scena muta davanti al gip del Tribunale di Vallo della Lucania durante l'udienza di convalida degli arresti domiciliari scattati per una presunta concussione ai danni di un imprenditore di Centola.
Il funzionario del Genio Civile di Salerno ed il geometra in pensione non hanno detto nulla e così la misura nei loro confronti è confermata, anche se potrebbe cambiare la formulazione dell'ipotesi di reato, da concussione a corruzione. Ma cos'è accaduto con esattezza?
Stando alle dichiarazioni messe a verbale nella denuncia presentata ai Carabinieri da un imprenditore di Centola, Giordano e Bartoli avrebbero fatto pressioni per ottenere una mazzetta da mille euro nel corso di lavori per la manutenzione di somma urgenza sui fiumi Lambro e Mingardo. In particolare, nel corso di un sopralluogo Giordano e Bartoli avrebbero fatto intendere all'imprenditore che ci sarebbero stati problemi se non si fosse comportato bene, facendo riferimento a presunte irregolarità nel computo e nello smaltimento di alcuni materiali.
Comportarsi bene, secondo la denuncia ai Carabinieri, significava versare la mazzetta da mille euro: di qui la trappola scattata qualche giorno fa, con banconote segnate e microfono nascosto nella giacca dell'imprenditore. I due, vistiti alle strette, hanno provato a disfarsi della busta con i soldi lanciandola dal finestrino dell'auto, ma sono stati scoperti ed arrestati in flagranza.