A far paura non è soltanto il fuoco. A Cava de’ Tirreni ora si temono anche le piogge, tanto auspicate in questa lunga estate calda . Le colline cavesi bruciano ininterrottamente da 16 giorni ed i versanti , nudi dalla vegetazione, non riusciranno a trattenere le piogge che prima o poi cadranno. L’equilibrio del territorio è instabile. Per ridurre al minimo il rischio, a 1500 persone sono state già impartite le prime nozioni sulle procedure d’emergenza. Altre azioni di prevenzione ed informazione saranno messi in atto: una comunicazione a tappeto attraverso manifesti, lettere e strumenti tecnologici per raggiungere tutti i cittadini e tutte le fasce d’età . Ma sono le 25 famiglie ai piedi del Monte Caruso e di Sant’Anna e i 40 nuclei di San Martino ad essere sotto attenzione. A queste famiglie il sindaco Servalli invierà delle ordinanze per imporre interventi utili a far defluire le acque piovane. “Qualcosa non ha funzionato in questa emergenza ” – ha detto in conferenza stampa il sindaco , denunciando ritardi negli interventi. Il Comune di Cava de’ Tirreni si costituirà Parte Civile contro ignoti – i criminali che hanno appiccato gli incendi – e contro coloro che saranno ritenuti responsabili dei ritardi nella catena di soccorso ed interventi. Intanto, il Comune chiederà lo stato di calamità naturale e fondi per azioni di prevenzione sul territorio https://www.youtube.com/watch?v=4bj8bSNVg-U
Incendi Cava de’ Tirreni, il Comune si costituisce parte civile
80
articolo precedente