L’obiettivo è semplice, oltre che duplice: evitare che i ricordi delle vittime possano perdere nitidezza con il passare del tempo. Ma soprattutto scongiurare che chi è stato bersaglio delle richieste estorsive dei parcheggiatori abusivi a Salerno possa ritrattare in seguito a pressioni indebite.
Pressioni che potrebbero arrivare prima dell’apertura del dibattimento e quindi suscettibili di condizionare l’andamento del processo.
Il gip Pietro Indinnimeo ha condiviso la richiesta del pm Elena Guarino. Dunque ha fissato ben quattro udienze blindate da tenersi nell’aula bunker: saranno ascoltate 97 persone.
Tutte vittime delle richieste e delle minacce degli abusivi della sosta e saranno cristallizzate le prove relative ai reati ipotizzati nel corso delle indagini.
L’incidente probatorio è ritenuto necessario perché potrebbe passare troppo tempo fino al processo. I ricordi potrebbero sbiadirsi e magari qualche indagato potrebbe “farsi vivo” con le vittime.
L’intento del pm è instradare il processo sul binario giusto; per dare una spallata ad un fenomeno che- nonostante le due ondate di arresti dell’ultimo anno- non cessa né diminuisce.
Basti pensare che il dibattimento sulla prima inchiesta- quella che nel 2017 riguardò 34 abusivi- vive una fase di stallo e che questo secondo processo- che invece vedrà imputati 37 abusivi- stenta a partire.
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