Strade di sangue, una strada c’è: delimitare zone a rischio per limitare i danni, piuttosto che inseguire il problema. Non è necessario affidarsi ad esperti del settore o stregoni e rabdomanti per capire quali sono i punti della città che fanno acqua in termini di sicurezza, che fanno più paura e, purtroppo, anche più danni. Piuttosto che tenere accesi sul giallo lampeggiante i semafori in un incrocio che da qualche tempo sta diventando una croce, meglio piantare due alberi che almeno contribuiscono all’arredo urbano. Gli impianti di semaforizzazione devono essere tutti funzionanti, in questo momento storico lo scartamento ridotto può causare disastri, intanto non si offrano alibi ad automobilisti, ciclisti e pedoni: quando è rosso, ci si ferma, stop. Al resto, dovrebbero pensarci i cittadini, chiamati tutti ad un maggiore sforzo in termini di senso civico e responsabilità, perché è chiaro che qualche spericolato o qualche distratto lo si trova sempre, per strada, tra chi passa col rosso – magari anche a tutta birra – e chi piuttosto che prestare attenzione alla guida preferisce vedere se ci sono nuovi like sul proprio profilo instagram.
Incidenti: delimitare zone a maggior rischio
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