Guidava ubriaco e senza patente il 49enne di Vallo della Lucania che con la sua auto, una fiat Punto, sabato pomeriggio, sulla Statale 18 all’altezza di Capaccio ha perso il controllo dell’auto invadendo la corsia opposta e scontrandosi frontalmente con una moto su cui viaggiavano i coniugi Cosimo Spagnuolo, 48 anni, e Rossana Arena, 50 anni, di Atripalda (Avellino). L’impatto è stato fatale per i due motociclisti, morti sul colpo. Il 49enne è deceduto il giorno successivo in ospedale.
L’incidente ha sollevato nuovamente il tema della sicurezza stradale e della guida in stato di ebbrezza, problematiche che continuano a causare gravi tragedie.
La preoccupazione sta tutta nei numeri che nelle proiezioni del Viminale confermano un dato agghiacciante: il computo delle vittime della strada è dieci volte superiore rispetto a quello dei morti per criminalità. Poi, certo, l’ultimo rapporto Istat qualche spiraglio pure lo concede: nel 2023 le persone decedute in incidenti stradali sono state 3039 contro le 3159 dell’anno precedente.
Il nostro Codice della strada viene ripetutamente aggiornato e arricchito di nuove previsioni normative. Ma un aiuto importante può certamente arrivare dall’utilizzo della tecnologia (videocamere, sistemi di rilevamento della velocità, dissuasori) soprattutto sul fronte della prevenzione e della sicurezza. Poi occorre il controllo.
Ma senza un vero e proprio mutamento culturale sarà difficile raggiungere questo traguardo. Mutamento culturale che passa inevitabilmente per un compiuto piano di prevenzione sulla condotta in strada e attraverso una mirata azione di comunicazione sulle nuove generazioni, i nuovi patentati, ai quali si chiede di mettersi alla guida in maniera sempre più responsabile e consapevole.