Indagini dopo sbarco migranti a Salerno: è mistero sulla morte delle 26 donne

Redazione

Sono state le testimonianze di alcuni migranti a permettere di individuarli. I due presunti scafisti fermati ieri, in seguito alle operazioni di sbarco a Salerno, sono accusati di aver contribuito, con le loro condotte, alle attività di tratta di esseri umani e di aver organizzato e trasportato almeno 150 persone a bordo di un gommone, poi intercettato in acque internazionali. Il fermo di un egiziano e di un libico è il primo punto messo a segno dalla Procura nelle complesse indagini sul naufragio che ha portato al recupero di 26 cadaveri di giovanissime donne nigeriane e al soccorso di altri 400 immigrati, poi trasportati a Salerno dalla nave spagnola Cantabria. I due fermati sono Mohamed Ali Al Bouzid, egiziano, e Al Mabrouc Wisam Harar, libico, identificati come scafisti grazie alle dichiarazioni di diversi superstiti. Dichiarazioni secondo le quali il bilancio della tragedia in mare sarebbe anche più pesante, visto che si parla di una decina di migranti ‘dispersi’. Tra le voci raccolte, ci sarebbe quella di una nigeriana che ai soccorritori, in evidente stato di choc, ha riferito di aver perso le sue tre figlie: potrebbe trattarsi di vittime del naufragio oppure di ragazze morte in precedenti circostanze. Restano invece tutte da chiarire le cause della morte delle 26 donne giunte cadavere. Il prof. Antonello Crisci, perito della Procura, coordina il pool di quattro medici legali e di un anatomopatologo cui spetta il compito degli esami. Oggi, in obitorio, si procedeva con un secondo esame esterno delle salme: poi le comunicazioni all’autorità giudiziaria, perché la Procura possa decidere se disporre o meno le autopsie ed i test per stabilire eventuali violenze sessuali. Si teme, infatti, che le giovani donne possano essere state abusate o torturate da parte dei trafficanti e che possa esserci consumata una strage dopo le violenze. L’altro scenario, meno inquietante ma altrettanto drammatico, è che le 26 ragazze siano morte per annegamento. Sembra che la maggior parte dei corpi fosse concentrata su un solo gommone.

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