Influenza A: le contromisure ministeriali

Redazione

Mentre i primi studenti aquilani rientrano in classe per la prima volta dopo la brusca interruzione dovuta al sisma del 6 aprile scorso, un documento comune dei ministeri dell’Istruzione e della Salute stabilisce che, nel corso dell’anno scolastico appena cominciato, in presenza di casi gravi di influenza H1N1, le scuole potranno essere chiuse. “Su segnalazione delle autorità sanitarie – Asl, e previa adeguata valutazione del rischio, il Sindaco del Comune ove è sita la scuola, d’intesa con il dirigente scolastico, può determinare la sospensione in tutto o in parte delle attività didattiche per gli studenti o la possibile chiusura della scuola”, si legge nel documento redatto dalla Gelmini e dal viceministro Fazio , che poi precisa: “La durata della sospensione delle attività didattiche o della chiusura della scuola dipenderà dalla gravità e dall’estensione della malattia”. Tra le indicazioni contenute nel documento, lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone, in caso di tosse e starnuti coprirsi naso e bocca con un fazzoletto di carta e poi buttarlo via, pulizia ordinaria di superfici e suppellettili a contatto con le mani come banchi e computer, non consumare cibi o bevande già assaggiati da altri, non usare posate usate da altri, non portare alla bocca oggetti come penne e matite, aerare le aule regolarmente. Il documento ricorda che studenti, insegnanti e impiegati devono restare a casa se manifestano sintomi del virus “ed è consigliabile contattare il proprio medico o pediatra di famiglia, quando i sintomi persistono o si aggravano”.In corrispondenza del picco epidemico atteso per Natale, sarà pianificato un sistema sentinella per monitorare le assenze (dagli asili nido alle scuole superiori), identificando le scuole da coinvolgere per ciascuna Azienda Sanitaria Locale, d’intesa con le Autorità scolastiche. I due ministeri precisano che “in caso di picchi o di focolai diffusi di influenza pandemica da virus AH1N1, potranno essere implementate misure per limitare gli assembramenti” nonché “la possibilità di posporre gite scolastiche, eventi e altre manifestazioni che assemblino più classi/istituti scolastici” nei periodi di picco della patologia.

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