Covid, influenza stagionale e virus respiratorio sinciziale: il triangolo delle Bermude che toglie energie, che rischia di risucchiare a fondo il sistema sanitario regionale, con la Campania che finisce in zona rossa per numero di casi e ricoveri e l’Unità di Crisi che – come nei tempi più duri della pandemia – viene nuovamente chiamata al capezzale della sanità nostrana, costretta ad affrontare l’ennesima situazione di criticità. In forte sofferenza gli ospedali napoletani, i reparti del Santobono, del Cardarelli e dell’Ospedale del Mare sono ormai sovraffollati da pazienti che presentano febbre alta, vomito, bronchiti, polmoniti e le bronchioliti che stanno tormentando la fascia di età che va dai 0 ai 4 anni. Notevoli anche le difficoltà per le autoambulanze della rete 118 costrette a stazionare ore nei pronto soccorso prima di riuscire a ricoverare i pazienti e tornare nel circuito cittadino, a Napoli come a Salerno. Secondo gli esperti, il picco – sia influenzale che di casi covid – dovrebbe essere raggiunto tra un paio di settimane, dopo di che la curva dovrebbe tendere a calare. Le raccomandazioni sono sempre le stesse: non correre all’ospedale ai primi sintomi di febbre, ma consultare il medico o il pediatra di famiglia. Chi può curarsi a casa, lo faccia, bisogna evitare che possa saltare il coperchio.
Influenza e covid incalzano, ospedali a rischio collasso
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