Il tributo di vite umane che viene pagato nei cantieri, nelle fabbriche, nei posti di lavoro è diventato inaccettabile per un Paese civile. Non si può e non si deve continuare ad accettare di lavorare in condizioni pericolose o rischiose. Non ci si può ammalare sul posto di lavoro. Nelle iniziative del primo maggio entrano temi come la qualità, lo sviluppo, la legalità del lavoro regolare, la difesa delle condizioni di vita delle persone. Cgil, Cisl e Uil hanno scelto ancora una volta Nocera inferiore, per la manifestazione tradizionale, con un corteo che partirà da piazza Diaz alle 9,30 e proseguirà fino al comizio finale di Francesco Sinopoli, segretario nazionale della Flc Cgil. Nel pomeriggio, i Segretari Provinciali della triplice sindacale interverranno ad un’assemblea di lavoratori, alle 18,30 al Centro Sociale di Battipaglia. In serata, assieme al Comitato Verso il I° Maggio, si terrà il Concerto presso la spiaggia di Santa Teresa a Salerno. Tra un’esibizione e l’altra, lavoratori, rappresentanti della società civile e migranti offriranno brevi testimonianze e saranno consegnate targhe ricordo alle famiglie di sindacalisti scomparsi di recente. Di segno opposto, molto più radicale nei toni, sarà il primo maggio dei sindacati autonomi. Al grido di “Basta ricatti!” Potere al Popolo, USB, Cobas, CSC, Link, Uds, Associazione Senegalesi, Collettivo Handala, Autodeterminiamoci Salerno, Riff Raff, Z.O. Rugby, M.G.A., Goree Onlus, Bottega del Consumo Critico “Tutta N’ata Storia” e Dema sfileranno a Salerno, da Piazza Vittorio Veneto fino a Portanova. In un momento storico caratterizzato sempre di più da contratti precari, buste paga fittizie, lavoro gratuito e volontario, lavoro nero, divario salariale, discriminazione dei generi, ricatti continui e costanti, stipendi da fame e morti sul lavoro, i sindacati autonomi chiedono la riduzione dell’orario di lavoro e l’aumento dei salari, l’abrogazione del Jobs Act, della legge Fornero e della buona scuola, adeguata retribuzione di stage e tirocini formativi, il contrasto alla disparità salariale.
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