La mutazione del virus, non risparmia la Campania: un caso su quattro

Inseguendo la variante inglese…

Necessario mantenere alta la guardia e rendere massiccia la campagna vaccinale
Ivano Montano

Il Covid 19 fece drammaticamente irruzione nelle nostre vite un anno fa. Un virus insidioso quanto sconosciuto cui la ricerca scientifica ha provato in questi mesi a togliere qualche velo, individuandone punti forti e punti deboli, quelli "attaccabili" con cure, seppur sperimentali e vaccini prodotti in tempi record. Un anno dopo, sembra, se non proprio di ritrovarsi punto e accapo, quantomeno di qualche passo indietro, a rincorrere varianti, tra cui quella inglese che a detta degli esperti potrebbe diventare dominante nel giro di un mese. Una maggiore trasmissibilità rispetto alla prima versione del Cov-Sars 2 stimata intorno al 70%, un superiore rischio di letalità mai confermato dalle famose "evidenze scientifiche" che comunque resta una probabilità.

Potenziali focolai di riesplosione del contagio sarebbero già stati individuati nell'area lombarda che più ha sofferto nella prima fase della pandemia, ma c'è massima attenzione dappertutto, naturalmente: fari puntati anche sulla Campania, dove è stata avviata un'indagine mirata per l'analisi dell'aumento dei campioni positivi registrati in Campania nelle ultime settimane, in relazione a possibili varianti del virus. Lo studio di sorveglianza epidemiologica, condotto da Istituto Zooprofilattico, Tigem e Cotugno, prende in esame la diffusione territoriale del contagio attraverso il campionamento dei casi positivi, e ha già verificato che la percentuale di incidenza della cosiddetta "variante inglese" in Campania, in media con quella nazionale, è attestata al 25%. Un caso su quattro. Il nemico è lo stesso, ma più armato e affamato rispetto a prima, per cui è necessario – come ribadiscono da Palazzo S.Lucia – mantenere altissima la guardia e stringere allo spasimo i controlli sui territori e sui contatti diretti dei positivi con variante inglese. È in atto un'azione di monitoraggio costante sulla diffusione di varianti, ed è ancora più urgente che vi siano a disposizione i vaccini necessari per continuare in maniera sempre più massiccia la campagna di vaccinazione in corso.

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