Dopo il primario della Tortorella, Carmine Napolitano, è il suo braccio destro Marco Clemente a difendersi

Interventi in clinica non necessari: anche Clemente si difende dalle accuse

Pesanti accuse su interventi non necessari e spesso letal
Girolamo Budetti

Dopo il primario della Tortorella, Carmine Napolitano, è il suo braccio destro Marco Clemente a difendersi dalle pesanti accuse su interventi non necessari e spesso letali.

Anche il dottor Marco Clemente si è difeso strenuamente dalle accuse, respingendo le ipotesi formulate a suo carico dalla Procura di Salerno riguardo la temerarietà di alcuni interventi chirurgici eseguiti sotto la direzione del suo mentore, Carmine Napolitano, alla casa di cura Tortorella.

Così come aveva già fatto il primario finito ai domiciliari per omicidio plurimo colposo, Clemente ha spiegato nei dettagli – e caso per caso- il perché delle decisioni e delle indicazioni terapeutiche per patologie spesso molto gravi. Le consulenze portate dalla difesa sarebbero in contrasto con quelle che hanno permesso ai pm della Procura di contestare le condotte dei due chirurghi, spingendo ad ipotizzare un sistema per accrescere il volume dei ricoveri in clinica ed il numero di operazioni anche quando i casi erano disperati ed gli interventi demolitivi si sarebbero rivelati inutili se non addirittura letali.

Il dottor Marco Clemente, che del primario era braccio destro, viene ritenuto dagli inquirenti figura secondaria, al punto che lo stesso gip che ora dovrà decidere sulla revoca dell'interdizione della professione medica ne aveva già rifiutato l'arresto chiesto dalla Procura.

Per l'avvocato Agostino De Caro, Clemente ha spiegato ogni cosa ed ora s'attende il verdetto del Tribunale del Riesame, che seguirà all'udienza in agenda la settimana prossima anche sull'istanza presentata dall'avvocato Giovanni Formicola per la revoca dei domiciliari a Carmine Napolitano.

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