La tensione sale alle stelle a metà mattinata, quando uno dei 22 dipendenti della Isoambiente, società unipersonale con funzioni strumentali rispetto al Consorzio di Bacino Salerno 2, si mette a cavalcioni su uno dei davanzali all’ultimo piano delle palazzina di via Scavata Case Rosse. In pochi minuti arrivano sul posto i Vigili del Fuoco, che montano un gonfiabile ed un’ambulanza del 118 per ogni evenienza. Inizia una trattativa con l’operaio che si fa portavoce del malessere di tutti gli altri colleghi. Il problema, confermano gli stessi lavoratori che non vogliono parlare davanti alle telecamere e fonti sindacali contattate dalla nostra redazione, sta nell’impossibilità materiale da parte dei vertici societari di erogare gli stipendi con puntualità. Al momento le maestranze vantano due mensilità e mezza tredicesima arretrati, lamentano carenze nei piani strategici, nell’organizzazione del lavoro e l’assenza dell’amministratore e del commissario di Isoambiente, che come la consorella Consorzio di Bacino è in fase di liquidazione. Ma perché si è arrivati a tanto? La spiegazione risiederebbe nell’enorme massa debitoria maturata negli anni e nella pressione esercitata dai creditori sotto forma di pignoramenti che- di fatto- hanno paralizzato i conti della Isoambiente, rendendo impossibile ogni margine di manovra oltre l’ordinario. In particolare, oltre ai pignoramenti fatti dai fornitori, ci sono quelli di alcuni legali (per parcelle non saldate) e da alcuni tra gli stessi lavoratori. Senza contare un contenzioso che va avanti con Agenzia delle Entrate Riscossione e risalente ad Equitalia ed un altro con la Ecoambiente Salerno, per servizi e pagamenti non effettuati. Come uscirne? Tra le ipotesi c’è quella di un passaggio di cantiere che garantisca i lavoratori, magari presso la stessa Ecoambiente, ma vanno risolti i contenziosi ed i pignoramenti e l’unica strada percorribile appare quella delle transazioni. https://www.youtube.com/watch?v=3V1OoFh8xI8
