Nella grande vasca senz’acqua di fianco al Grand Hotel, da un alto si accumulano rifiuti, dall’altro è spuntata una pianta. Dalle foglie sembrerebbe una palma, una delle 2500 varietà esistenti in natura, probabilmente “figlia” di una di quelle piantate in prossimità che, onorando la propria natura di specie coriacea e persistente, ha “invaso” quello spazio, ancorché asciutto e abbandonato.
Perché la situazione in cui versa la fontana in questione è di totale degrado: i fontanini non zampillano, l’acqua non scorre più da tempo e in compenso, ci sono lattine e cartacce… tante da scatenare critiche, ma non così tante da essere immaginate come un’installazione artistica.
Eppure un paio di anni fa, agosto 2022, anche come stimolo per un restauro, di fianco alla fontana era “sgorgato” uno spazio di navigazione nuovo e colorato, un murales orizzontale fatto di onde alte, medie e lunghe che avevano invaso con la loro scala di blu ed azzurri quella lingua d’asfalto.
L’opera – firmata dal collettivo Blam, il team Disintegrati (13 artisti formatisi alla scuola di Nuove tecnologie di Belle Arti dell’Accademia di Napoli, ndr) ed il Pessoa Luna Park onlus (associazione che sviluppa progetti collaborativi, itineranti e replicabili, ndr) – era, ed è, un invito a “navigare” lo spazio come si vuole: lo slogan “Take back your space” dell’intervento mirava alla trasformazione di quel “non luogo” in un playground – parco giochi di comunità. La proposta di trasformare quella vasca arida e sporca e lo spazio che la circonda è ancora valida.
Chissà se stavolta qualcuno la coglierà.