La grande architettura: il progetto Porta Ovest

Redazione

Dal cuore della city al centro storico alto a piedi o in ascensore, con l’azzeramento di distanze siderali, il definitivo decongestionamento del traffico mediante la netta separazione tra quello portuale e quello urbano e tante altre gemme a corollario, quali la Torre Faro che sorgerà nell’area del Cernicchiara, con tanto di 1000 posti auto, impianti sportivi, un Transit Point per la sosta dei Tir ed un servizio-navetta con tram a cremagliera per il collegamento col centro urbano. Questi gli elementi caratterizzanti del progetto della Porta Ovest, il piano di riqualificazione urbana dell’area di via Ligea porto commerciale e collegamento con il viadotto Gatto, vinto nel 2007 dallo studio associato che fa riferimento a Massimo Pica Ciamarra capofila), docente all’Università di Napoli e vicepresidente nazionale di «In Arch». Un progetto che introduce significative trasformazioni nella mobilità cittadina, perché capace di fluidificare il sistema delle percorrenze a servizio del porto e quelle urbane, di ridurre gli spostamenti veicolari tramite nuove stazioni della metropolitana, di offrire nuovi spazi per lo sport e il tempo libero e ridisegnare una nuova immagine paesaggistica della Salerno che sarà da qui a qualche anno: più funzionale, più bella. L’operazione si articola in tre sub-ambiti: il nodo Cernicchiara di interconnessione città-autostrada-porto, i collegamento infrastrutturali con la parte alta del Centro Storico finalizzato ad evitare l’isolamento da monte della città mediante nuove articolazioni per la mobilità e il nodo-Ligea, con il collegamento Statale 18-Via Gatto e riconfigurazione del viadotto. Costo complessivo dell’operazione, 172 milioni e 452mila euro.

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