I dati della prima indagine studio sui giornalisti, voluta dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, con la Commissione Pari Opportunità

La maternità? Sul lavoro è percepita come penalizzazione

Pregiudizi e discriminazioni “inquinano” il rapporto tra genitorialità e giornalismo, incidendo sulla carriera
Francesca Salemme

Pregiudizi e discriminazioni “inquinano” il rapporto tra genitorialità e giornalismo, incidendo sulla carriera. E non solo delle donne. A rilevarlo è la prima indagine studio sulla categoria professionale, voluta dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, con la Commissione Pari Opportunità, e realizzata con il supporto delle docenti del Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi dell’Università Parthenope di Napoli e del sociologo Antonio Sposito, presidente nazionale ASI (Associazione Sociologi Italiani).  La ricerca, condotta su un campione rappresentativo di 621 rispondenti, evidenzia che il giornalismo è ancora a prevalenza maschile: le donne iscritte all’Ordine della Campania sono il 39%. Tuttavia, tra i partecipanti all’indagine, la maggioranza è composta da donne (60%). Dai dati raccolti emerge un’associazione significativa e positiva tra donne assunte con contratti a tempo indeterminato e genitorialità, lo stesso non emerge per gli uomini.  Invece, le freelance – spesso senza figli – sono le più esposte a precarietà e stipendi inferiori. Il timore di essere penalizzate per scelte di maternità influenza le decisioni professionali delle donne, con ripercussioni sulla stabilità e la crescita lavorativa. Lo studio invita a riflettere sulla discriminazione percepita o effettiva, che emerge durante i colloqui di lavoro – tant’è che la principale fonte di discriminazione è la domanda sui figli durante il colloquio di lavoro – con conseguenti impatti negativi sulle opportunità di carriera delle giornaliste. La penalizzazione, che colpisce un intervistato su tre, si manifesta in forme diverse: contratti precari, demansionamenti, riduzione dello stipendio o perdita del posto di lavoro.  “Questo studio rappresenta un osservatorio importante e ad ampio spettro su tutta la professione” dichiara Ottavio Lucarelli presidente Ordine dei giornalisti della Campania, mentre la presidente Commissione Pari Opportunità Odg Campania Titti Improta, aggiunge: “Siamo partiti da un’indagine sulla penalità di maternità, e grazie alle risposte anche dei colleghi siamo arrivati a comprendere l’incidenza della genitorialità e di come oggi sia difficile conciliare il giornalismo con la scelta di essere madri e padri”.  Giorgia Rivieccio docente presso l’Università Parthenope di Napoli e Antonio Sposito presidente nazionale dell’Associazione Sociologi Italiani sono concordi nel dire che:”Il racconto complessivo evidenzia una cultura lavorativa poco inclusiva e scarsamente attenta alla tutela della genitorialità, soprattutto per le donne”.

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