Anni d’attesa perché ripascimento faccia rima con rinascimento, ma le istituzioni locali arrancano lungo l’unica strada che appare percorribile: avviare da subito progetti per restituire la sabbia alle coste salernitane e rilanciare lo sviluppo economico e turistico del nostro litorale. Qualcosa si muove lungo l’asse Napoli-Salerno: ci sono progetti studiati dal Comune con la collaborazione part-time di Provincia e Regione, ma ancora una volta non abbiamo mancato l’appuntamento invernale con le mareggiate distruttive e le piogge torrenziali che hanno messo a nudo la lentezza della macchina burocratica e l’insensatezza di scelte politiche che, a livello provinciale, hanno spinto in passato a spendere miliardi per una pista ciclabile inutile piuttosto che per un progetto serio di ripascimento-rinascimento delle spiagge salernitane. Gli operatori balneari, così come i cittadini che abitando nei pressi delle spiagge divorate e dei palazzi sempre più ballerini, chiedono una cosa semplice: che siano dighe soffolte, barriere frangiflutti o travasi di sabbia si faccia tutto il possibile ma lo si faccia presto. Magari prima del prossimo inverno.
La politica dei ritardi
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