La Primavera chiude col 2-2 a Roma

Redazione

Si chiude con un pareggio la stagione della Salernitana Primavera. La squadra del duo Zeoli-Cincione è riuscita a fermare la Roma, che in casa sua aveva sempre vinto, ma il pareggio ottenuto contro la capolista per quanto prestigioso non basta ai granatini per ottenere l’accesso alla Poule Scudetto. La migliore sesta, alla fine, non è venuta fuori dal girone C, quello in cui militava la Salernitana, ma dal girone B: agli spareggi in terra marchigiana parteciperà l’Udinese. In terra capitolina capitan Cirillo e compagni hanno strappato un pareggio 2-2, ottenuto al termine di una prestazione gagliarda. Contro il team diretto da De Rossi, papà del centrocampista giallorosso e della nazionale, la Salernitana nel primo tempo è riuscita ad ottenere un doppio vantaggio: Apicella ha sbloccato il risultato e poco dopo Neglia ha raddoppiato. Nella ripresa, però, i padroni di casa hanno reagito e dapprima hanno accorciato le distanze con Scardina e poi hanno pareggiato i conti con Demè. La Salernitana Primavera chiude la stagione al settimo posto del girone C con 44 punti, frutto di 13 vittorie e 4 pareggi. La qualificazione alla Poule Scudetto è sfumata nella volata finale per una questione di pochi punti e a causa principalmente delle vicissitudini che hanno riguardato la prima squadra e che di riflesso hanno penalizzato anche la Primavera, privata negli ultimi turni di alcuni dei suoi elementi più rappresentativi (la sconfitta casalinga con la Lazio, il pareggio al 90esimo a Reggio Calabria e lo stop nella supersfida col Bari pesano sul bilancio). Il buon lavoro svolto da tutta lo staff, dai tecnici ai magazzinieri nessuno escluso, e soprattutto i tanti sacrifici affrontati dai giovani atleti granata non potranno essere cancellati. E’ chiaro che la qualificazione alla Poule Scudetto avrebbe rappresentato un traguardo storico per la società di via San Leonardo ed avrebbe ripagato l’intera compagine del duro lavoro svolto, ma l’esperienza di quest’anno servirà anche per il futuro (come dimostrano gli esordi in prima squadra di Robertiello, Orlando, Pepe, Cartone, Agresta e Pastore). Il materiale umano su cui si è puntato non va disperso (chiaro il riferimento ai ’90 ed ai ’91) e il gruppo dei ’92 è una base solida da cui ripartire.

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