La Provincia di Salerno potrebbe essere tagliata fuori dal fondo nazionale di salvataggio perché non ha dichiarato il pre-dissesto entro il 30 settembre scorso. Al danno potrebbe aggiungersi la classica beffa, se non passa l’emendamento alla legge di stabilità che la Provincia di Salerno ha proposto alla deputazione salernitana del Pd, per aggirare la norma capestro con cui si esclude dal fondo straordinario per le Province quegli enti che non abbiano dichiarato il dissesto o il pre-dissesto entro il 30 settembre. Si tratta di una corsa contro il tempo, per includere anche l’amministrazione di Palazzo S.Agostino tra quelle che beneficeranno del fondo perequativo che ammonta a quasi 300 milioni per i prossimi tre anni. Il paradosso- come ha spiegato ieri in assise provinciale il presidente Giuseppe Canfora- è che si penalizza chi ha fatto sforzi per ridurre debiti e sprechi, tentando addirittura di raggiungere il pareggio di bilancio, premiando invece quelle amministrazioni che si sono dichiarate da subito sull’orlo del fallimento. Canfora cita anche i continui prelievi dello Stato a carico del bilancio provinciale (parliamo di circa 70 milioni) con la conseguenza di un passivo che sfiora i 50 milioni e che induce a dichiarare il pre-dissesto. Con le rimesse regolari da parte dello Stato e senza i prelievi forzosi previsti da leggi capestro, la Provincia di Salerno registrerebbe addirittura un attivo di cassa pari a circa 15 milioni. Una situazione assurda- dunque- che tagli fuori dal fondo di salvataggio proprio quelle amministrazioni che hanno intrapreso la strada del risanamento. Ecco perché il consiglio ieri ha fatto voti alla deputazione salernitana perché promuova un emendamento alla legge di stabilità.
La Provincia di Salerno è in pre-dissesto ma potrebbe perdere i fondi nazionali
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