La Salernitana prova Roberto Merino

Redazione

Con Roberto Merino la Salernitana spera di avere più fortuna di quanta non ne abbia avuta in precedenza con Arostegui, Barrionuevo, Bardeggia e Morete. Il mancino peruviano, ribattezzato il Maradona delle Ande, che può giocare da esterno d’attacco o alle spalle delle punte, arriva in prova al team granata e dovrebbe rimanere fino al termine della stagione se in questa settimana convincesse lo staff tecnico. Per lui è pronta un’opzione per un contratto pluriennale. Merino a maggio compirà 27 anni, è nato Chiclayo in Perù ma il Barcellona lo ha portato giovanissimo in Spagna. Con i blaugrana, il sudamericano ha fatto tutta la trafila del settore giovanile, prima di essere ceduto al Maiorca dove è cresciuto all’ombra di Ibagaza, un altro fantasista che tempo addietro, erano gli anni della Serie A, era stato accostato alla Salernitana. Con la squadra B del team iberico, Merino ha giocato per tre anni tra Serie C e Serie B (43 presenze, 12 gol). Il mancino peruviano, un funambolo quando ha la palla tra i piedi, capace di saltare l’avversario diretto con le sue finte ubriacanti, bravo a smarcare i compagni davanti alla porta e anche a battere i calci di punizione, passa poi al Malaga, sempre la squadra B, con la quale colleziona 50 presenze e 7 gol. Il ragazzo ha la possibilità di esordire con la maglia dell’Under 18 spagnola, grazie al doppio passaporto, ma essendo nato in Perù il regolamento gli preclude le porte della nazionale maggiore. La parentesi spagnola di Merino si chiude con 12 presenze e 3 gol con la maglia del Murcia. Nel 2005 questo folletto che nelle movenze e nei giochetti palla al piede ricorda giocatori di ben altro spessore come Cristiano Ronaldo o Quaresma, si trasferisce al Servette (26 presenze e 1 gol) e con la società svizzera ha la possibilità di giocare anche in Coppa Uefa. Nella stagione successiva trasloca in Grecia, Akratitos, ma gioca poco, colleziona infatti appena 8 gettoni di presenza anche a causa di un problema ad un ginocchio. Nelle successive due stagioni passa in forza all’Atromitos, gioca 42 partite e segna anche 8 gol. L’anno si chiude in bellezza con l’esordio con la maglia della nazionale del Perù: Merino viene convocato da Josè del Solar per l’amichevole con il Costarica. Solo la morte del padre, che gli causa un periodo di forte depressione, ne frena l’esplosione. In questi mesi di inattività, Merino, grazie a Josè Alberti, lo stesso procuratore del “Pocho” Lavezzi, è entrato nell’orbita del Napoli ed ha avuto la possibilità di sostenere un periodo di prova con la Juve Stabia, che però non ha potuto tesserarlo per questioni economiche. A Salerno, Merino spera di trovare spazio e la definitiva consacrazione. Di certo sarà per lui il più difficile banco di prova affrontato finora.

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