Tra il dolore e lo sgomento, ieri, si sono celebrati i funerali di Mario Casolaro, l’uomo che ha avuto la sventura di incrociare, venerdì mattina, un giovane con problemi psichici che lo ha scaraventato sulla scogliera del Lungomare. Parenti, amici e semplici conoscenti hanno gremito la chiesa della Madonna del Carmine. A dare l’estremo saluto anche i membri dell’Arciconfraternita del Carmine e del Terzo Ordine Carmelitano. “Una morte così violenta deve indurci a pensare che l’uomo non è artefice del proprio destino – ha detto il parroco don Mario Sangiovanni – tutto è nelle mani di Dio. Incredulità per una morte assurda ed inaccettabile di un uomo mite che aveva scelto di vivere tra famiglia e lavoro. Una parte importante della sua vita, poi, era costituita da un’intensa attvità religiosa. Casolaro era ricordato come un uomo buono e profondamente devoto alla figura della Vergine del Carmelo, sempre disponibile a prestare il proprio aiuto a chi ne avesse bisogno. La celebrazione del rito funebre è stato accompagnato dal canto delle carmelitane che a chiusura dell’Eucarestia, si son strette intorno alla bara, con gli stendardi del Terz’Ordine.
L’addio a Mario Casolaro
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