L’agnello pasquale sulla metà delle tavole: indagine Coldiretti

Redazione

A Pasqua vince la tradizione. L’agnello è ancora tra i piatti preferiti. Lo sostiene un’indagine di Coldiretti. L’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale per la maggioranza delle persone resta la carne d’agnello, che viene servita quest’anno in più di una tavola su due (ovvero nel 52% delle case, ma anche nei ristoranti e negli agriturismi. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ in occasione della Pasqua. Il tradizionale pranzo di Pasqua rappresenta un “appuntamento determinante per la sopravvivenza dei pastori, poiché in occasione di questa festività si acquista quasi la metà della carne di agnello consumata durante tutto l’anno. Un’occasione per recuperare i piatti della transumanza tramandati da secoli, con l’effetto di consentire la sopravvivenza di un mestiere antico ricco di tradizione che consente la salvaguardia di razze in via di estinzione a vantaggio della biodiversità del territorio”. Ma quest’anno, rileva Coldiretti, “c’è una ragione in più, perché portare la carne di agnello a tavola significa salvare il lavoro dei circa 4mila pastori terremotati che non hanno ancora abbandonato le aree colpite dal sisma di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria dove, solo nei 131 comuni del cratere, sono allevate 213mila pecore e capre”. Sempre secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, 1/3 delle persone acquisterà carne d’agnello italiana e il 12% ha scelto di comperarla direttamente dal produttore, mentre solo il restante 6% non è interessato alla provenienza. Per garantirsi acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio è dunque quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale o di rivolgersi direttamente ai pastori.

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