L’Arpac tarda a rendere nota la relazione con cui può decidere il destino delle Fonderie Pisano

Redazione

La relazione dell’Arpac di Salerno sulle Fonderie Pisano c’è, ma l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente se la tiene ben stretta, o almeno così sembra a giudicare dai tempi (obiettivamente lunghi) nel rendere pubblico un documento che potrebbe cambiare il destino della fabbrica di Fratte. I contenuti della relazione, nelle linee generali, sono quelli anticipati ieri dal nostro telegiornale: i tecnici dell’Arpac avrebbero confermato le criticità già rilevate in una precedente relazione (risalente a novembre 2017), riconoscendo però il superamento soltanto di alcune delle difficoltà riscontrate nell’impianto di Via dei Greci. In effetti le Fonderie Pisano avrebbero dovuto mettere in pratica le cosiddette Bat, ovvero utilizzare le migliori tecnologie disponibili per abbattere l’impatto ambientale dello stabilimento. Cosa che i Pisano avrebbero fatto solo parzialmente. Ciò che non è ancora chiaro, è se questo sarà sufficiente a garantire l’apertura delle Fonderie oppure se la Regione Campania- sulla scorta della relazione dell’Arpac – dovrà sospendere l’autorizzazione integrata (Aia) per sessanta giorni, durante i quali l’azienda sarà invitata a fare le proprie controdeduzioni e a ristabilire le condizioni di sicurezza ambientale prescritte. Inoltre, se il parere dell’Arpac dovesse essere comunque negativo, ciò non potrebbe non influire sulla procedura in corso per il rilascio della nuova Aia, la cui conferenza di servizi propedeutica si terrà a metà settembre.

https://www.youtube.com/watch?v=drcTpe3ec1Q

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