Lavoro, male giovani e donne in provincia di Salerno

Redazione

La Cgil analizza i dati Istat e si dice pronta alla mobilitazione

Crescita quasi irrisoria del tasso di occupazione, in diminuzione i giovani che hanno un posto, penalizzate le donne rispetto agli uomini. Sono gli aspetti principali del mondo del lavoro in provincia di Salerno. Un territorio che fatica ancora a dare opportunità e dove l’offerta di occupazione è senza dubbio inferiore alla domanda. La Cgil analizza i dati Istat relativi all’anno 2017. Quello che ne esce è un quadro in chiaroscuro che non può essere considerato soddisfacente. I segnali di ripresa dell’economia non bastano per dare una spinta all’occupazione. La provincia di Salerno continua a mostrare segnali di debolezza, soprattutto per giovani e donne. Il tasso di occupazione nel 2017 registra un lieve aumento rispetto all’anno precedente ma pari solo allo 0,2% (da 47,1% a 47,3%). Per i giovani dai 25 ai 34 anni, però, la situazione è peggiorata con una diminuzione dell’1,7%. Più incoraggiante il tasso di disoccupazione che cala dell’1,6%. C’è, però, una differenza sostanziale di genere. Se per gli uomini si registra una diminuzione importante (-4.1%) per le giovani donne c’è un aumento quasi allarmante (+7,2%). Dato quest’ultimo che evidenzia quanto sia ancora sbilanciato il mercato del lavoro nel mezzogiorno. “In Campania aumenta il numero di giovani nella fascia 15-29 anni ma anche il loro tasso di inattività – dichiara Antonio Capezzuto, Responsabile del Dipartimento Mercato del Lavoro della Cgil di Salerno. Emerge quindi quanto sia ancora lenta la ripresa nel nostro territorio. È prioritario investire sulla qualità dell’occupazione e sul rafforzamento delle competenze dei giovani”. “Migliaia di lavoratori salernitani hanno perso il lavoro in questi anni a causa della crisi – evidenzia Arturo Sessa, Segretario Generale della Cgil Salerno. Pochi sono riusciti a trovare una ricollocazione e tanti sono in attesa del decreto regionale per la proroga della mobilità. E’ un’emergenza sociale questa che non può essere sottovalutata e necessita di interventi urgenti. Chiediamo alla Regione Campania – conclude Sessa – la convocazione di un tavolo con le parti sociali. La Cgil è pronta alla mobilitazione”.

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