Lavoro nero e degrado urbano, nasce la Commissione permanente per il caporalato in Prefettura

Redazione

Caporalato, lavoro nero, intermediazione illecita di manodopera. Fenomeni che toccano prevalentemente la Piana del Sele che non hanno carattere stagionale ma si manifestano durante l’intero anno, lì dove la coltivazione di prodotti agricoli è fiorente in ogni stagione. Il prefetto di Salerno, Francesco Russo, ha deciso di richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine, degli uffici Inps, Inail e Asl, dei rappresentanti delle associazioni di categoria del settore agricoltura e delle organizzazioni sindacali, non per studiare azioni repressive ma, per attivare una “Commissione per il caporalato” nella quale far confluire il lavoro di tutte le componenti istituzionali, dell’imprenditoria e delle associazioni di categoria. Gli stranieri che lavorano nelle campagne sono perlopiù marocchini, indiani e rumeni. Lavorano lontano dagli occhi dei centri abitati, spesso alloggiati in tuguri fatiscenti, sfruttati e mal pagati da caporali e imprenditori nostrani. Non aspettano più di essere ingaggiati all’angolo della strada ma ricevono messaggi sui loro cellulari. I caporali riescono, la sera per il giorno dopo, a dare risposte alla domanda di manodopera e a sottrarsi più facilmente a forme di controllo. La “Commissione per il caporalato”, istituita in modo permanente presso la Prefettura di Salerno, nasce con l’obiettivo di essere un prezioso punto di riferimento attraverso il quale fornire risposte alle istanze delle aziende e ottenere, nel modo più rapido possibile, la manodopera necessaria da impiegare. Il secondo passo sarà creare un percorso comune tra istituzioni, aziende e associazioni per reperire alloggi da destinare a coloro che vengono impiegati in agricoltura, limitando in questo modo anche fenomeni di degrado urbano

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