Le otto giornate della Salernitana. Nulla di storico o epico, per carità, ma è obbligatorio parlare di otto giornate dell’orgoglio che propone il calendario di questa stagione a ostacoli che ha fatto registrare vagoni di amarezze, spiccioli di gloria e qualche illusione. La piazza è delusa dai risultati e dagli ultimi sviluppi che vanno ad inquinare quel fiero tentativo – da parte della società – di partire col piede giusto, per non fallire un obiettivo dichiarato: quello di salvarsi. Situazione di stallo, in attesa di sviluppi; Lombardi non ha smesso di operare nonostante i giorni di festa. Il patron ha chiesto a Brini di così come alla squadra di ritrovare la grinta smarrita e giocare le prossime partite come fossero finali. Ed è quello lo spirito giusto: se ci sono 24 punti a disposizione, è obbligatorio puntare a raccogliere, soprattutto all’Arechi il massimo dei punti a disposizione per onorare la maglia e regalare qualche soddisfazione ai tifosi. Questo campionato che è diventato campionario di errori, ingiustizie e sfighe varie, dovrà pur finire: chiuderlo in bellezza è il minimo. Quelli che andranno in campo con l’Albinoleffe prima e con il Rimini poi saranno osservati speciali; stiamo parlando di giocatori che si giocano il futuro a Salerno e che – dunque – dovrebbero avere mille e un motivo per metterci l’anima e contribuire in maniera decisiva alla salvezza della Salernitana
Le otto giornate granata
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