Le verità di Brini

Redazione

“A buon intenditor poche parole”. E’ il motto che ha sposato Fabio Brini per la sua seconda avventura salernitana. Dice e non dice il tecnico di Porto Sant’Elpidio, ma lascia intuire, anche all’osservatore meno acuto, quel che accade attorno al microcosmo granata. Ai tifosi che gli si sono avvicinati, non per contestare il suo operato, ma per essere “illuminati” su quanto sta succedendo, l’allenatore granata ha specificato di non essere venuto qui per farsi raggirare. Senza parlare mai di complotto, Brini ha aggiunto: «non mi faccio prendere in giro due volte…statene certi». Una frase che si presta ad una duplice interpretazione. Di chi e di cosa parla il tecnico? E ancora, il riferimento è alla passata stagione o alla precedente partita di Rimini? Magari il destinatario del messaggio è più d’uno. Forse Brini si rivolge ai giocatori e quindi alla passata partita in Romagna, ma nello stesso tempo anche al suo principale interlocutore dello scorso campionato, il diggì Fabiani che, dopo la promozione conquistata, ha scelto di non confermarlo e di virare su Castori. In ogni caso, il contenuto del messaggio è chiaro. Pronunciando quella frase, ieri, dinanzi ai tifosi, inoltre, il tecnico ha dimostrato di avere le idee cristalline in merito al contesto in cui si sta muovendo attualmente. Nel contempo, Brini ha fornito ai sostenitori granata gli strumenti utili per decodificare e comprendere lo scenario che ruota attorno alla Salernitana. I tifosi hanno riposto tutta la loro fiducia nel tecnico, che li ha anche invitati alla calma e a restare vicino alla squadra, senza intimorire i giocatori, perchè l’unica cosa che conta, ora, è raggiungere la salvezza. E per farlo, Brini ha già compreso qual è la strada da seguire e i giocatori su cui fare affidamento, quelli più “motivati”. Con la speranza che tra il dire e il fare non ci sia di mezzo niente, o meglio…nessuno.

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