Il coraggio e la determinazione di mister Brini emergono con forza anche e soprattutto dopo la vittoria di Ascoli. Se la Salernitana è ancora in corsa per la salvezza il merito è anche delle decisioni a volte impopolari, ma spesso efficaci, del tecnico di Porto Sant’Elpidio. Fin dal suo ritorno sulla panchina granata, Brini ha saputo tenere tutti sulla corda, ha azzerato le posizioni, ridimensionato gli “intoccabili” e dato fiducia a chi, fino a quel momento, era rimasto in naftalina. L’inserimento di Pinna nella scorsa gara al “Del Duca” è il chiaro segnale della sua autonomia, ma soprattutto della sua intraprendenza. L’avvicendamento tra i pali a tre giornate dalla fine poteva sembrare un rischio che, però, il tecnico ha ben calcolato. Evidentemente Brini ha saputo motivare e tenere sempre vive le speranze di Pinna, che non si è fatto trovare impreparato di fronte alla chiamata dell’allenatore. La riabilitazione dell’estremo difensore sardo non è l’unico atto degno di nota della gestione Brini. Il tecnico ha fin da subito dato fiducia ad elementi dimenticati, vedi Cardinale o Tricarico, spesso titolari nelle ultime giornate, o Ganci, diventato uno dei giocatori simbolo della riscossa. Con l’allenatore marchigiano finalmente l’osannato e atteso Merino si è ritagliato il suo spazio, riuscendo a giocare con continuità. Analogo discorso per elementi come Scarpa e Fatic, per buona parte del campionato messi da parte, ma che con Brini hanno ritrovato la maglia da titolare, contribuendo alla corsa salvezza. Il tecnico ha saputo valorizzare giocatori spesso inutilizzati, a volte in maniera anche ingiustificata, come Soligo e ridimensionare elementi divenuti inamovibili nel corso delle precedenti gestioni tecniche. Da quando è rientrato a Salerno, Brini ha dimostrato di saper ben gestire lo spogliatoio, di saper effettuare scelte tempestive ed efficaci, anche a partita in corso. Se, come pare, dovesse portare a termine l’ “operazione salvezza”, il tecnico di Porto Sant’Elpidio meriterebbe senza ombra di dubbio la riconferma, quella che forse gli spettava di diritto anche lo scorso anno.
Le vittorie di Brini
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