Arriva in commissione il testo per la nuova legge elettorale frutto delle larghe intese tra i maggiori partiti, con buona pace dei piccoli penalizzati dalla soglia di sbarramento che, se la proposta arrivasse indenne alle Camere e fosse approvata così com’è, rimane fissata al 5%. Al di sotto di quella soglia non si entra in Parlamento. Nelle intenzioni di chi ha pensato il cosiddetto modello misto alla tedesca c’è il rispetto delle indicazioni fornite dalla Consulta dopo la bocciatura dei precedenti sistemi elettorali, ma le liste bloccate del Porcellum ci sono comunque, magari più corte e con assegnazione dei seggi col sistema proporzionale, ma ci sono. E poi quella sorte di clausola di salvaguardia per i capilista, sicuri del posto in Parlamento anche a scapito dell’eventuale vincitore nel collegio uninominale. Già, i collegi uninominali: riportano alla mente il Mattarellum, ma in realtà assegnano il 50% dei seggi e prevedono lo scontro frontale tra i candidati dei singoli partiti: chi prende più voti vince a meno che non perda il seggio a vantaggio del capolista bloccato che guida la pattuglia del proporzionale nel listino. Insomma, la nuova legge elettorale contiene di tutto un po’, trascura le preferenze, nega- fino a prova contraria- il voto disgiunto, proteggere i vari cerchi magici dei vari partiti in lizza: dunque, i partiti non mollano la possibilità di scegliersi da soli una parte dei parlamentari da portarsi a Roma per un’aula blindata. Dalle nostre parti, il testo che approderà alle Camere il 6 giugno contiene sedici collegi per il Campania 1 e quattordici collegi per il Campania 2 per la Camera dei Deputati: i comuni salernitani figurano nel Campania 2 nei collegi dal 9 al 14. Al Senato, invece, scompare la circoscrizione regionale e nascono 15 collegi: i comuni salernitani figurano nei collegi 8-13-14-15.
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