Si chiude l'ennesima settimana di passione

L’ennesima settimana di caos al Viadotto Gatto

Salerno archivia 7 giorni di caos viario
Antonio Esposito

Oggi è venerdì. E come ogni venerdì che si rispetti, il Viadotto Gatto ha chiuso in bellezza la sua settimana, l’ennesima di ordinaria follia. Una settimana che passerà alla storia – come tutte le altre – per code infinite, clacson disperati e automobilisti trasformati in statue di sale dietro al volante.  I soliti ingredienti hanno preparato il solito cocktail esplosivo: i lavori a via Ligea che strozzano la carreggiata, la processione infinita di camion diretti al porto, l’effetto domino che trasforma ogni incrocio in una trappola. Il risultato? Un puzzle di lamiere ferme dall’alba al tramonto, con punte di drammatica intensità negli orari di punta.  C’è qualcosa di poetico, in fondo, in questa ostinazione con cui il destino ci ripropone ogni settimana lo stesso copione. Come un film in loop, dove i protagonisti sono sempre loro: l’autotreno che non riesce a svoltare, il pendolare che batte le mani sul volante, il vigile impotente che cerca di dirigere il caos.  Oggi possiamo tirare un sospiro di sollievo. È venerdì, la settimana è finita. Ma lunedì, puntuali come un orologio svizzero, ricominceremo questo rito collettivo. Perché il Viadotto Gatto non è solo un ponte: è una palestra di pazienza, un monumento alla resilienza dei salernitani. E soprattutto, a quanto pare, un problema che possiamo permetterci di rimandare ancora per qualche… settimana, mese o anni. Tanto il problema è di chi ci rimane intrappolato non di quelli che dovrebbero trovare soluzioni alternative.

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