Libera circolazione e tracciamento dell’eventuale contagio i temi caldi della politica

Redazione

Libera circolazione e tracciamento dell’eventuale contagio. I due concetti che sembrano antinomici sono gli argomenti che da qui a due settimane alimenteranno il dibattito politico nazionale ed europeo nella fase attuale della pandemia da Covid19. Per quanto riguarda il nostro Paese, venerdì si conosceranno i dati (del monitoraggio del Ministero della Salute che assegna ad ogni territorio un livello di rischio rispetto all’epidemia) per determinare la linea sugli spostamenti tra regioni. Ma sulla riapertura dei “confini” pesa la posizione di alcune regioni del Sud – Sardegna e Sicilia in testa – che minacciano di vietare gli accessi ai turisti se non ci sono tutele e cautele per fermare la circolazione del virus ancora attiva. Da qui l’ipotesi di una riapertura a macchia di leopardo che prevederebbe una o due settimane di chiusura in più per lombardi e piemontesi. Un’ipotesi su cui il governo sta cercando di mediare in previsione della prossima conferenza Stato-Regioni. In questo scenario arriva, finalmente la sperimentazione dell’app Immuni: ieri il ministero dell’Innovazione ha annunciato la “disponibilità del “codice sorgente delle versioni Ios e Android del sistema di notifica delle esposizioni al virus Covid-19 (il messagio di allerta parte se si è rimasti vicini ad un contagiato per più di 5 minuti) che aumenterà precisione e tempestività nel ricorso a misure di prevenzione e cura“. Entro la fine della settimana, ha fatto sapere il viceministro della Sanità Sileri, inizieranno i test in Liguria, Abruzzo e Puglia per poi arrivare al rilascio sugli store digitali a inizio giugno. Sia Android sia IOS sono stati aggiornati negli scorsi giorni per poter essere in grado di supportare queste applicazioni utili al tracciamento dei contagi. Una, ufficiale, per ogni Paese. E a proposito di questo i ministri dell’innovazione dell’Ue chiedono con una lettera comune che i dati del tracciamento siano condivisibili oltre i confini nazionali. Per quanto riguarda le frontiere, a livello europeo, il governo italiano sta trattando per evitare i cosiddetti “corridoi” che escludono la circolazione in alcuni paesi: si ipotizza una sorta di D-Day europeo, una data – il 15 giugno – da cui di far ripartire il turismo di tutta la Ue. “Dobbiamo permettere alle nostre strutture di alta gamma di poter ricevere i turisti stranieri europei. – dicono dalla Farnesina – Si spera che gli italiani riescano ad andare in vacanza, in Italia, ma serve, e molto, il turismo straniero che rappresenta una fetta importantissima di mercato“. https://www.facebook.com/175755065786397/videos/3141137872599068/

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