L’innocenza vittima dell’orrore

Redazione

Una violenza disarmante, che difficilmente può trovare spiegazione nell’abbrutimento sociale determinato da condizioni di lavoro e di esistenza personali. Non c’è degrado sociale che possa tenere di fronte all’aberrazione di cui è stata vittima una persona ieri bambina, oggi ragazzina che in fondo non ha mai vissuto la sua infanzia ed ha visto sconvolta la sua adolescenza. Una personalità forte e complessa, capace di sopportare, quasi di dissociare quel che le accadeva tra le mura domestiche dal comportamento sociale che sosteneva, ad esempio, a scuola. Fino a quando, schiacciata dalla brutalità delle richieste dei suoi aguzzini, non è crollata psicologicamente e fisicamente. Lo svenimento in classe, davanti a docenti e compagni, è stato il campanello d’allarme. L’istituzione scolastica prima, gli psicologi e gli investigatori poi, sono diventati le sentinelle di un disagio, le vedette di un sospetto e infine di una certezza. Questa ragazza di appena 14 anni, intelligente e pronta, è rimasta a lungo ostaggio di soggezioni e paure senza alcun punto di riferimento nel contesto familiare, con un quadro dei rapporti di casa totalmente distorto rispetto alla normalità. La vittima degli abusi di Cetara con ogni probabilità non ha di fronte a sé una vita facile, ma ora può sperare in qualcosa di migliore, puntando anche sull’aiuto di chi la segue da quando ha avuto il coraggio di raccontare, di scrivere tutto ciò che era costretta a subire.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.