Ci provano loro a riqualificare la zona, ma non spetta certamente agli imprenditori. Ci provano anche loro, oltre ai tanti residenti ormai esasperati, a rivolgersi alle istituzioni, affinché si decida di dare un presente accettabile e un futuro migliore ad una zona di Pontecagnano Faiano che è letteralmente terra di nessuno, dove di notte così come alla luce del sole si aggirano persone a dir poco sospette, in un deserto ricoperto di scheletri di caseggiati, spesso frequentati da spacciatori e rispettivi clienti, immondizia e qualche struttura ricettiva che inevitabilmente diventa obiettivo sensibile per i loro raids, così come è accaduto all’Hotel Ancora. Alle 4 di notte, in un luogo in cui sorveglianza e sicurezza fanno 0 a 0, fin troppo facile introdursi in un albergo e farsi consegnare, pistola in pugno, gli incassi di una settimana. Lo abbiamo detto, lo abbiamo ripetuto, torniamo a ribadirlo con forza: chi sta buttando via sette chilometri di litorale, la potenziale crescita sociale ed economica di questa lingua di costa, la serenità dei tanti cittadini che convivono da anni con la paura di uscire da casa e poi di rientrare, quando il buio diventa inevitabilmente alleato di chi è avvezzo al malaffare, sta collaborando fattivamente ad uno scempio. La costa sud era ben altra cosa, una ventina di anni fa. Non era Rimini, ma era già tanta roba rispetto all’attuale, squallido quadro di natura morta.
Litoranea Pontecagnano: la terra di nessuno
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