La crisi del quinto anno si snoda lungo tappe fatte di silenzi cantatori e proteste a squarciagola, per sfociare in un virgolettato perentorio, apparentemente definitivo. Lombardi, presidente deluso, affida la sua amarezza a questa esternazione destinata a far discutere. A far scoppiare il bubbone, la crisi tecnica, la posizione di classifica, il distacco della tifoseria le accuse feroci dell’ala oltranzista di parte della critica, ideologicamente lontana dai suoi criteri manageriali. Questa società e questo presidente non sono più graditi a parte della città. Ma la città realmente non vuole più Lombardi al timone? E al suo posto chi? Salerno non pullula di imprenditori che non vedono l’ora di rilevare la società per investire sul calcio e puntare in alto, per cui la saggezza, ora come non mai, consiglierebbe l’ennesimo incontro chiarificatore tra le parti. Tendersi la mano ora, con una salvezza difficile ma non ancora del tutto compromessa sarebbe come vincere il campionato.
Lombardi pronto a cedere, ma chi prende il suo posto?
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