Luci d’artista 2021-2022: per la Procura la gara fu pilotata

Francesca De Simone

Una gara d’appalto “pilotata”, cucita su misura per l’azienda irpina che poi se l’è aggiudicata: è questa l’ipotesi accusatoria della Procura di Salerno, che riguarda l’edizione 2021-22 di Luci d’artista e per la quale ieri sono scattate due misure interdittive nei confronti di altrettanti indagati. Si tratta di un funzionario del comune, sospeso per un anno dai pubblici uffici, e del responsabile della ditta aggiudicataria dell’appalto che, sempre per un anno, non potrà contrarre contratti con la pubblica amministrazione. L’accusa per gli indagati è di turbativa d’asta. I provvedimenti sono stati notificati ieri dalla Guardia di Finanza. La gara in questione è quella per l’edizione 2021- 2022, organizzata in tempi rapidissimi in periodo di Covid. Il procedimento è uno stralcio di una più ampia vicenda processuale e le indagini svolte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria e sono partite da una segnalazione dell’Anac su anomalie e carenze alla base della gara d’appalto. Nel dettaglio, secondo l’accusa, sarebbe emerso un accordo collusivo finalizzato a conferire all’azienda irpina l’appalto per l’acquisto dell’albero di Natale per 210mila euro e il noleggio e l’installazione delle luminarie per 740mila euro, in violazione della garanzia di rotazione degli affidamenti e della valutazione comparativa dei preventivi di altri operatori economici. Nelle indagini figura anche la denuncia, di un anno fa, di un imprenditore che ha raccontato ai finanzieri di come la procedura adottata per la gara fosse di mera forma, tenuto conto del tempo di soli dieci giorni a disposizione e che si sarebbe conclusa ad appannaggio dell’azienda che già disponeva di tutti i materiali rispondenti alle richieste del bando.

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