«Impreparata e fragile» così si presenta la Campania per Legambiente dopo 48 ore di maltempo. «Una regione che si conferma dai piedi di argilla» scrive in una nota stampa Mariateresa Imparato presidente Legambiente Campania che richiama istituzioni e cittadini ad una riflessione sui rischi del dissesto idrogeologico e sulle conseguenze che i cambiamenti climatici stanno avendo nostro territorio. «Due fattori che troppo spesso sono stati ignorati o sottovalutati e la prevenzione stenta a partire» denuncia Imparato.
Legambiente ricorda che in dieci anni in Italia ci sono stati oltre 500 fenomeni estremi, di cui più di 40 solo in Campania con oltre 1,1 miliardi di euro di danni. «Il 2020 doveva essere l'anno della svolta con l'approvazione del piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Siamo ancora in ritardo e la Campania lo è sempre di più» accusa Mariateresa Imparato. A questo si aggiunge la fragilità idrogeologica di molti territori devastati dagli incendi, con una espansione urbanistica che spesso non ne tiene conto.
Per Legambiente è obbligatorio un cambio di strategia e di velocità degli interventi di messa in sicurezza dei territori. «Interventi rapidi e politiche di adattamento a partire dai grandi centri urbani. Non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi – conclude Mariateresa Imparato – disponiamo delle competenze e delle soluzioni progettuali per aiutare i territori e le città ad adattarsi ai cambiamenti climatici e mettere in sicurezza le persone».