Mare inquinato, allarme reflui a Foce Irno

Francesca De Simone

I dati dei prelievi di Goletta Verde, presentati ieri a Salerno assieme a Legambiente scattano una fotografia con parecchie ombre del mare campano, anche se l’origine del problema è da rintracciare nell’inquinamento dei fiumi e la foce dell’Irno è tra i 13 punti più critici della costa regionale. Gli altri concentrati nel salernitano sono sempre in corrispondenza dello sbocco dei corsi d’acqua: quello del Reggina Minor a Minori, del torrente Asa a Pontecagnano, del canale di scarico di Marina di Eboli, di Capo di Fiume a Capaccio e del Testene ad Agropoli. Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, ha definito i fiumi “malati cronici”. Il 40% dei punti campionati, dei 33 prelievi effettuati sulle coste campane, è inquinato. Di questi, otto sono in provincia di Salerno, di cui sei fortemente inquinati. Non è un caso che spesso si sollevino le proteste dei bagnanti, soprattutto della zona di Torrione, del tratto nei pressi di Foce Irno, a causa delle enormi chiazze galleggianti sulla superficie dell’acqua. La priorità, adesso, è risolvere le criticità e l’assessore all’ambiente del comune di Salerno, Massimiliano Natella, ha ribadito la necessità di fare sistema. Per quanto concerne le problematiche relative al territorio comunale presto sarà realizzata, nella zona orientale, la doppia condotta, quella delle acque bianche e quella delle acque nere, per il resto, però, il mare cittadino paga anche l’inquinamento proveniente da fuori. Dal campionamento delle acque cittadine sono risultati anche reflui di allevamenti bufalini, trasportati dalle correnti lungo le coste del capoluogo. A questo si unisce poi il problema della depurazione in alcuni punti della Costiera Amalfitana. E’ per questo che è necessario lavorare in maniera sinergica tra i comuni del golfo per eliminare le problematiche e le criticità.

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