Il Governo Draghi lavora al prolungamento dell'anno scolastico fino al 30 giugno

Mare, montagna o… aula?

Insorgono i sindacati: "scelta anti-costituzionale". Indetto lo sciopero del comparto per il 1° marzo
Ivano Montano

Rossi, alcuni comuni per via dei cluster scolastici, verdi di rabbia presidi, docenti e bidelli, oltre agli studenti, manifestatisi contrari all'idea ormai in cantiere per il 95%, quindi in modo quasi plebiscitario, neri i sindacati di categoria, Bianchi il neo Ministro, subentrato alla Azzolina che già in epoca non sospetta la pensava come lui e come Draghi: sono i colori della scuola che, nonostante la mole di lavoro già fatta in Dad, potrebbe restare aperta fino al 30 giugno per poi riprendere il 6 settembre. Il Ministro ha aperto un tavolo con gli assessori regionali per organizzare il prolungamento dell'anno scolastico e l'anticipo di quello che verrà, per – sono le parole di Draghi – "recuperare il tempo perduto" – e ancora ci chiediamo di quale tempo perduto si stia parlando. Il tema riguarda elementari, medie e superiori, visto che le scuole dell'infanzia già chiudono normalmente a fine giugno. La decisione definitiva verrà fuori entro una, massimo due settimane e, come precisato da Bianchi – l'eventuale cambiamento del calendario scolastico non andrebbe a incidere sull'esame di Maturità, che sarà probabilmente solo orale, a partire dal 16 giugno.

Andrà ad incidere eccome, invece, e questo lo pensiamo e lo diciamo noi, sui livelli di stress di ragazzi e professori che sono già ai limiti di sopportazione. A Roma, si lavora anche su altre misure, come quella del ritorno in classe il 6 settembre, dopo una brevissima pausa estiva da trascorrere, magari, a casa per ripassare qualche materia. Al momento, non ci sono note a margine riguardo ad aspetti secondari, tipo l'abbigliamento che dovranno usare gli studenti, cioè se verrà imposto loro l'obbligo di andare a scuola in divisa o se avranno facoltà di frequentare in costume da bagno, per resistere al caldo. Intanto, la grande idea che fu della Azzolina oggi perfezionata da Draghi, già raccoglie consenso ed entusiasmo, tanto il Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente ha proclamato lo sciopero del comparto scuola per l'intera giornata di lunedì 1 marzo, per tutto il personale Docente e Dirigente, di ruolo e precario, in Italia e all'estero. "Riteniamo – si legge nella nota – che le politiche di stampo liberista avanzate dal costituendo governo di Mario Draghi, per altro deciso a disconoscere la DAD realizzata con enormi sacrifici di docenti e studenti, prolungando arbitrariamente le lezioni al 30 giugno, siano in totale contrasto con un progetto sociale, culturale e politico che, a partire dalla scuola sia coerente con la Costituzione nata dalla Resistenza, che invita all'inclusione sociale". Ma, nonostante la forte opposizione della stragrande maggioranza, la sensazione è che si tornerà, appunto, alla resistenza. Al caldo.

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