Il gruppo socialista ha già fatto sapere che si asterrà sui punti all’ordine del giorno che riguardano la Tari e la tassa di soggiorno. I tre consiglieri di maggioranza sono i primi ad assumere una posizione ufficiale, alla vigilia di un consiglio comunale che deve per forza di cose votare la manovra di bilancio.
La maretta a Salerno stavolta si consuma sull’aumento della Tari che colpisce soprattutto le utenze commerciali e coloro che producono in linea teorica più rifiuti rispetto ad altri residenti; ma i dissapori in seno alla maggioranza non mancano anche sulla necessità di implementare gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno. Nelle commissioni consiliari competenti si è provato in tutti i modi a limare e a mediare.
Ma il successo della diplomazia comunale è soltanto a metà, tanto che l’assessore al Bilancio Luigi Della Greca pare sempre più convinto della necessità di portare al voto in assise, domattina, soltanto un aumento generico e non quantificato dalla tassa di soggiorno. Il provvedimento, infatti, potrà essere integrato per regolamento che dopo la seduta del consiglio comunale, magari specificando per tabelle e numeri l’importo dei singoli aumenti, la durata temporale, le fasce stagionali e la tipologia di strutture ricettive coinvolte.
Una cosa appare certa: ovvero l’obbligo di votare il complesso ed articolato bilancio previsionale entro il 31 marzo. La legge, su questo, parla chiaro. E la seduta di domani è l’ultima chiamata utile.
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