In attesa del via libera di Procura e medico legale agli esami del dna sul corpo ritrovato nel casolare nei boschi tra Faiano e Santa Tecla, proseguono le indagini per mettere insieme i tasselli sul giallo di Marzia Capezzuti. Le possibilità che quel cadavere appartenga alla 29enne milanese scomparsa nel marzo scorso sono sempre più concrete, ma si attende in ogni caso l’ufficialità. Intanto i Carabinieri sono tornati in casa di tre dei cinque indagati per omicidio e occultamento di cadavere: la sorella dell’ex fidanzato di Marzia, Barbara Vacchiano, suo figlio Vito e suo marito Damiano Noschese, tutti difesi dall’avvocato Pierluigi Spadafora. La perquisizione di ieri è durata circa tre ore: alla fine sono stati portati via documenti con alcuni movimenti bancari e degli assorbenti per capire, probabilmente, se possa esserci qualche collegamento con quelli trovati vicino al corpo ancora senza identità trovato nel casolare abbandonato. Ai microfoni de La vita in diretta, Vito, che è ai domiciliari da qualche settimana, ha dichiarato la propria innocenza così come quella dei suoi familiari e sottolineato che la madre avrebbe invitato più volte i genitori di Marzia ad andare a prendere la ragazza.
Intanto, alcuni testimoni, tra cui vicini di casa dei Vacchiano, avrebbero continuato a riferire dei maltrattamenti subiti quotidianamente dalla ragazza. Sono ancora tanti, però, gli interrogativi e a cui le indagini in corso cercheranno di fornire risposte.
Si continua ad indagare sul giallo di Marzia Capezzuti: ieri blitz dei Carabinieri nella casa dei tre familiari dell’ex fidanzato della ragazza, indagati per omicidio e occultamenti di cadavere
Marzia: indagini e veleni, attendendo il dna
Si attende, intanto, sempre l’esito del dna per capire se il corpo ritrovato lunedì sia quello della ragazza scomparsa nel marzo scorso
604
articolo precedente