Mcm, tutti a processo

Ed ora che fine faranno il centro commerciale, i parcheggi, le residenze, le attività ristorative ed il polo culturale nella palazzina Liberty di via Wenner che avrebbero dovuto prendere il posto del vecchio stabilimento Mcm? La vicenda giudiziaria che coinvolge amministratori, tecnici ed imprenditori rischia di minare le fondamenta di un’ipotesi progettuale suggestiva, capace di movimentare per il solo investimento oltre cento milioni di euro e creare, in prospettiva, 1.500 posti di lavoro. La decisione del giudice per le indagini preliminari, Vincenzo Di Florio, di rinviare a giudizio i presunti responsabili di una truffa ai danni del Comune di Salerno e della Regione potrebbe rallentare anche la delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali; operai e sindacati non hanno tardato ad esprimere forti preoccupazioni per il futuro. L’auspicio è che il processo a carico dell’ex sindaco di Salerno Mario De Biase, dell’ex parlamentare Vincenzo De Luca, del presidente dell’Asi Felice Marotta, del patron delle Mcm Giovanni Lettieri e di altri amministratori, tecnici e funzionari del Comune possa svolgersi in tempi brevissimi. Il giudice della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, Maria Concetta Criscuolo, dovrà valutare l’esistenza o meno di elementi penalmente rilevanti nella condotta degli indagati che il gup ha rinviato a giudizio sulla scorta delle richieste dell’accusa. L’ipotesi di truffa si basa sulla disponibilità solo presunta dei suoli ex Texsal, nella zona industriale, dove avrebbe dovuto trovare posto il nuovo stabilimento Mcm. Inoltre, nella domanda presentata allo sportello unico del Comune non sarebbero state specificate le tappe ed i programmi del nuovo investimento. Nel mirino anche la variante al piano commerciale adottata dall’amministrazione comunale. Per la difesa le accuse non si reggono in piedi, non sono suffragate da elementi sufficienti al punto che i legali si dicono tranquilli e sicuri della correttezza della condotta dei loro assistiti.