Medici di famiglia e telemedicina per la fase 3 del Coronavirus

Redazione

Il ruolo dei medici di base, le unità di assistenza domiciliare, la telemedicina. Sono tutti aspetti cruciali per affrontare la fase 3 del Covid ed una possibile seconda ondata autunnale del Coronavirus. Non servono più ospedali, ma serve maggiore organizzazione. I medici salernitani hanno le idee chiare rispetto a quanto andrebbe fatto per affrontare la terza fase dell’emergenza Coronavirus ma il dibattito sembra prendere altre strade, come quella della polemica permanente nella comunità scientifica sulla virulenza del Covid, che poco dice su come prepararsi ad una eventuale seconda ondata. A cominciare dalla medicina territoriale e dai medici di famiglia che avranno un ruolo importante. D’altronde, se è vero che partono le unità di assistenza domiciliare – dopo mesi di attesa per evitare superflui e dispendiosi ricoveri in Ospedale – è pur vero che la fisionomia di queste unità ha assunto contorni troppo imprecisi. Anche su questo, l’ordine dei medici di Salerno appare preoccupato. Molto si potrebbe fare seguendo il paziente da remoto, riducendo file ed attese, accorciando i tempi di anamnesi e diagnosi ma evitando soprattutto che persone bisognose di cure possano essere lasciate sole, spesso con esiti nefasti.

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